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D. PENALE – Autodromo di Tarsia (CS): sentenza Tribunale del riesame di Cosenza in sede d’appello

in News

(da La Gazzetta del Sud, Il Quotidiano della Calabria, Dirittodicronaca.it, Abmreport.it   tutti del 12.05.2011)


TARSIA – (Comunicato stampa) «L’autodromo di Tarsia rimane libero e dissequestrato». Lo scrive in una nota il legale di Martorano, Avv. Livio Faillace, in cui precisa che l’azione del Tribunale di Cosenza interessa solo due delle tre dell’area in questione.
«Da una lettura attenta e non superficiale del dispositivo della sentenza di questi giorni emanata dal Tribunale del riesame di Cosenza in sede d’Appello -aggiunge- si evince come solo per due delle tre particelle è stata ripristinata la misura cautelare del sequestro.
Più precisamente è stato riconfermato e mantenuto – oltre che dal Tribunale di Castrovillari dott.ssa C. Ciarcia – anche dal Tribunale del riesame di Cosenza il dissequestro della particella n. 22 (la particella più importante e su cui insiste l’Autodromo di Tarsia) – condividendo uno dei motivi principali della memoria difensiva depositata in Appello dalla difesa dell’avvocato Livio Faillace. Il Tribunale di Cosenza ha, infatti, riconosciuto nei precedenti Decreti di archiviazione, per gli stessi capi d’imputazione a carico del Martorano, un ostacolo processuale (pr. del ne bis in idem) ai fini del ripristino del sequestro che pertanto è stato negato sulla particella in questione e su cui insiste l’Autodromo di Tarsia, tutt’oggi libero e non sottoposto a vincolo cautelare.
Grave l’episodio accaduto, dopo il deposito della sentenza del Tribunale del riesame di Cosenza, nei pressi dell’Autodromo e del Comune di Tarsia, ai danni del Martorano: una persona identificata e residente in Tarsia (CS) ha prima violato il domicilio del Martorano alla presenza di testimoni rompendo un lucchetto nella sua proprietà; poi ha aggredito lo stesso Martorano nei pressi del Comune di Tarsia facendo contestualmente riferimento alla vicenda dell’autodromo. A tal proposito Martorano, intorno a cui si è stretta la famiglia tutta, dichiara che “questa aggressione che ho subito ha rafforzato il mio intento, unitamente ad amici e parenti, di andare avanti e proteggere la mia pista che appartiene oramai a tutti gli appassionati di velocità fino a quando avrò avuto giustizia per tutto quello che sta succedendo chiedendo i relativi danni”. “Mi chiedo”, dice il Martorano, “come mai l’opposizione politica del Consiglio comunale di Tarsia non è intervenuta non sulla vicenda giudiziaria che rimane personale ma sull’importanza economica che l’autodromo ha da sempre rivestito da 15 anni per Tarsia stessa e l’intera Valle del Crati? Sono 15 anni che sull’autodromo vengono a correre piloti e appassionati da tutta la Calabria e oltre, offrendo occasioni di lavoro per l’indotto (i piloti poi si fermano per vitto e alloggio) e l’intera zona”. Sull’accaduto i consiglieri di opposizione dopo detto episodio hanno manifestato solidarietà al Martorano”.



(da LA GAZZETTA DEL SUD, IL QUOTIDIANO di CALABRIA, CALABRIAORA, ILGIORNALE DI CALABRIA tutti del 6.4.2011)

Colpo di scena nel processo Martorano: a sorpresa, infatti, i giudici del Tribunale di Castrovillari hanno riaperto l’Autodromo di Tarsia (CS) con provvedimento di revoca della misura cautelare di sequestro notificato in queste ore e che da tempo aveva cagionato la chiusura dell’Autodromo stesso sito in Tarsia (CS). Per ben tre volte, infatti, la difesa del Martorano aveva chiesto prima al Tribunale di Castrovillari e poi al Tribunale del Riesame di Cosenza la riapertura dell’Autodromo tuttavia con esito sfavorevole.

Il processo Martorano era negli ultimi anni sotto i riflettori della cronaca giudiziaria non solo per l’importanza economia che l’Autodromo stesso ha da sempre rivestito per l’intero meridione (ricordiamo che il circuito “Calabria Corse” di Tarsia è di Km 2,00 x m. 11 di larghezza, omologato dalla Lega Nazionale Automobilismo di Reggio Emilia, è circuito di allenamento di numerosi piloti di velocità che arrivano dall’Italia meridionale e non solo) ma anche per i personaggi coinvolti e per i continui colpi di scena che hanno caratterizzato il processo penale sin dall’inizio.

Ricordiamo, infatti, come dopo diversi procedimenti penali tutti archiviati, lo stesso proprietario della pista A. Martorano si vedeva per l’ennesima volta accusato per lo stesso capo d’imputazione consistente nell’aver deviato il corso naturale di un intero Vallone Di Maio nel Comune di Tarsia (CS) al fine di poter realizzare l’ampliamento del circuito stesso. Contro l’ampliamento della pista era sceso in campo lo stesso Comune di Tarsia (CS) che, senza alcuna necessaria e preventiva sentenza di condanna a carico del Martorano, più volte aveva emanato Ordinanze di ripristino dello stato dei luoghi : le stesse, tuttavia, venivano tutte archiviate dal G.I.P. del Tribunale di Castrovillari.

E’ seguita la nomina del nuovo difensore l’Avv. Livio Faillace del foro di Castrovillari il quale forte delle novità istruttorie nel frattempo intervenute nel dibattimento, ha richiesto nuovamente con un’ istanza di pagg. 18 e n. 37 Allegati il dissequestro dell’Autodromo per fatti sopravvenuti. In data 01.04.2011 ma notificato solo in queste ore, il Tribunale di Castrovillari finalmente accordava l’agognato dissequestro riaprendo di fatto l’Autodromo. L’Avv. L. Faillace esprime soddisfazione per aver il Tribunale di Castrovillari autorizzato il dissequestro dell’Autodromo e soprattutto per aver condiviso le motivazioni della difesa: i punti salienti della richiesta di dissequestro vertevano, infatti, sul presunto “falso” dichiarato, a danno del Martorano, all’interno del Verbale d’indagini preliminari e sulla cessata “permanenza” della condotta all’agosto 2009 momento iniziale da cui il reato si sarebbe perpetrato secondo l’accusa.

Durante l’istruttoria dibattimentale emergeva, invece, in maniera inconfutabile come l’ampliamento della pista era anteriore al 2007 e pertanto totalmente estraneo ad una condotta delittuosa che l’accusa avrebbe voluto far partire dall’agosto 2009; emergeva soprattutto in dibattimento e veniva acquisito agli atti il Nulla-Osta originale della Regione Calabria con “Parere Favorevole” in favore del Martorano.  L’Avv. L. Faillace esprime, tuttavia, cautela in attesa della definizione del giudizio e sottolinea “come i casi di “mala-giustizia” possono essere davvero dietro l’angolo: ricorda, infatti, il difensore, come “lo stesso Martorano è stato per ben tre volte processato ed assolto per lo stesso capo d’imputazione (cd. principio del ne bis in idem) e come, tuttavia, l’obbligatorietà dell’azione penale mostra tutta la sua debolezza se il Martorano per l’ennesima volta è tenuto a difendersi nella aule di giustizia per lo stesso reato”.

Altrettanta soddisfazione esprime il sig. A. Martorano, proprietario del circuito sportivo: “dopo tanto patire”, dichiara, “ vedo per la prima volta segnare un punto importante in mio favore nelle aule di giustizia e vedo finalmente riaprire il circuito sportivo, volano economico per l’intero territorio e che potrà accogliere i numerosi piloti da corsa anche in vista delle prossime competizioni sportive di campionato”.

In queste ore sta per essere informata della riapertura della pista una delle ospiti più illustri del mondo dello spettacolo, Elisabetta Gregoraci Briatore che da sempre (cfr. il settimanale Gente n. 18 del 1 Maggio 2008) ha coltivato la sua passione per la velocità su questo circuito di Tarsia in c.da Scuse.

Soddisfatti i tecnici della difesa nella persona dell’Ing. A. Ceci e del Geom. Salvatore Ceci da Spezzano Albanese (CS) i quali con impegno e professionalità hanno supportato, all’esterno e all’interno del processo, la posizione difensiva del Martorano dimostrando anche sul piano tecnico-scientifico l’assenza dei presupposti per il mantenimento del sequestro.


“DIRITTO  DI REPLICA”

(da IL QUOTIDIANO della CALABRIA DEL 08.04.2011)


Mi corre l’obbligo replicare per diritto di difesa e soprattutto con carte alla mano alle recenti affermazioni del Comune di Tarsia, della parte civile e della Procura della Repubblica di Castrovillari successive all’eseguito dissequestro dell’autodromo di Tarsia.

La pista, infatti, non solo è stata assentita dal Comune di Tarsia con Delibera del 20.01.1994 (All 1) ma fu lo stesso GIP del Tribunale di Castrovillari nell’Ordinanza del 18 Ottobre 2006 a riconoscere   :     1) la destinazione sportiva (E2) dell’area interessata in cui è ammessa la costruzione per attività sportive;

  • la regolarità amministrativa con cui la stessa fu realizzata. Il GIP, infatti, riconobbe la non necessità della concessione edilizia in quanto l’impianto sportivo per Cassazione Penale ( Pen. sent n. 1316/1996) è soggetto “al semplice obbligo di denunzia”. Tanto fu fatto dal Martorano che depositò adeguata Denuncia amministrativa di inizio delle opere di costruzione (una prima volta nel 1990 e poi nel 1993.

Avv. Livio Faillace

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